Neverending Nightmares

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Neverending Nightmares
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows, Ouya, macOS, Linux, PlayStation 4, PlayStation Vita, Nintendo Switch
Data di pubblicazioneMondo/non specificato 26 settembre 2014
GenereAvventura dinamica, survival horror
OrigineStati Uniti
SviluppoInfinitap Games
PubblicazioneInfinitap Games
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputTastiera, mouse, joystick, gamepad
Requisiti di sistemaMinimi: Windows XP, Vista o 8, CPU 1.7GHz Intel/AMD o equivalente, RAM 1 GB, Scheda video compatibile OpenGL 2.0 o superiore, HD 500 MB, DVD-ROM dual-layer drive
Fascia di etàESRBE · PEGI: 18

Neverending Nightmares è un videogioco survival horror sviluppato dalla Infinitap Games. Per lo sviluppo ci si è ispirati ai disturbi ossessivi-compulsivi e alla depressione sofferta dal capo disegnatore Matt Gilgenbach;[1] come dallo stesso dichiarato in una intervista.[2]

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il giocatore impersona Thomas, un uomo che si sveglia da un incubo ma che si trova subito in un altro. Il giocatore, nel condurre Thomas attraverso i suoi sogni, vedrà sempre, tra un sogno e l'altro, visioni terrificanti e orridi mostri che infestano gli incubi del protagonista stesso. Spesso Thomas muore nei suoi incubi talvolta anche autoferendosi. Ogni volta che si risveglia da un incubo ciò rappresenta un checkpoint e sistema di salvataggio. Il gioco ha tre diversi finali, tutti influenzati dall'azione del giocatore e dai risultati degli incubi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Thomas Smith, è un giovane uomo che soffre di una apparente serie senza fine di incubi (da cui il titolo). In questi incubi esso ha la rappresentazione orrenda e cupa della propria depressione. Spesso negli stessi incubi commette atti di autolesionismo o suicidio. Durante questi incubi incontra, Gabby, presentata da Thomas come sua sorella minore. Gabby viene più volte incontrata da Thomas in situazioni di morte. La trama si sviluppa nell'Ottocento e in varie location tra cui una magione, un cimitero, un manicomio, una foresta e un ospedale.

A seconda delle scelte del giocatore, Thomas alla fine si sveglierà in tre diversi modi.

  • Sognatore Ribelle: dopo essersi svegliato, il giovane Thomas va nella stanza di Gabby e le dà un bacio della buonanotte.[3]
  • Sogni Distrutti: dopo essere scappato dalla versione incuba di sé stesso, Thomas si sveglia lentamente in ospedale. Il suo braccio è bendato e sanguinante. Gabby, sia come sorella che moglie, lo invita a svegliarsi e si rallegra quando finalmente lo fa.[3]
  • Il Finale Discendente: un adulto Thomas si sveglia alla sua scrivania, dove legge una lettera da Gabrielle, sua moglie. Dopo aver perso la loro figlia, Gabrielle è stata costretta a lasciare Thomas, poiché non riusciva a superare la tragedia. Dopo aver letto la lettera, Thomas piange tranquillamente sulla sua sedia. Un ritratto sul muro fa capire che la ragazza assassinata all'inizio era sua figlia, non Gabrielle.[3]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Lo sviluppo di Neverending Nightmares è iniziato nel 2013. Nel settembre del 2013, è stata avviata una campagna di Kickstarter per lo sviluppo che ha avuto successo.[4]

Il videogioco è stato reso disponibile su Steam e Ouya dal 26 settembre 2014.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Neverending Nightmares ha avuto una "generale critica positiva" nonostante abbia sotto alcuni aspetti deluso le aspettative crescenti ricevute in fase di sviluppo.

Pubblicazione Voto
Everyeye[5] 7
Multyplayer.it[6] 8
SpazioGames.it[7] 7,5

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Justin McElroy, The Neverending Nightmare of Retro/Grade creator Matt Gilgenbach, su Polygon, 23 luglio 2013. URL consultato il 3 giugno 2014.
  2. ^ Kevin VanOrd, Neverending Nightmares: How OCD Inspired a Psychological Horror Breakthrough, su gamespot.com, Gamespot, 5 settembre 2013. URL consultato il 4 giugno 2014.
  3. ^ a b c https://www.youtube.com/watch?v=xke58wkC4vE
  4. ^ Matt Gilgenbach, Neverending Nightmares Kickstarter, su kickstarter.com, 27 agosto 2013. URL consultato il 3 giugno 2014.
  5. ^ Matteo Mangoni, Neverending Nightmares Recensione, su Evereye, 12 ottobre 2014. URL consultato il 17 agosto 2017.
  6. ^ Simone Tagliaferri, Sulla soglia della depressione, su Multyplayer.it. URL consultato il 17 agosto 2017.
  7. ^ Domenico “Valthiel” Musicò, Neverending Nightmares Recensione, su SpazioGames.it, 17 ottobre 2014. URL consultato il 17 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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